Se ne sente parlare spesso, soprattutto in seguito alla gravidanza: ma la diastasi addominale, cos’è? La diastasi addominale è una condizione che coinvolge la separazione eccessiva dei muscoli retti dell’addome. Una problematica che interessa principalmente donne e neonati.
In questo articolo esploreremo nel dettaglio questo fenomeno, analizzandone la natura e i possibili trattamenti.
Diastasi Addominale, cos’è?
In Medicina, si definisce diastasi addominale l’eccessiva separazione della muscolatura retto-addominale centrale. La suddetta costituisce uno dei maggiori componenti della parete addominale anteriore. Si compone di un muscolo retto addominale destro e uno sinistro, entrambi congiunti da una sottile parte di tessuto connettivo, nota come linea alba o linea mediana. Oltre a collegare i due muscoli, è essenziale per contenere i visceri interni, in quanto si protrae dallo sterno fino al bacino. Questa striscia di tessuto connettivo è sottile, vero, ma anche molto resistente. Lo stesso non si può dire, però, della sua elasticità. Proprio per tale ragione, nel momento in cui subisce variazioni, difficilmente ritorna alla sua struttura iniziale, dando vita alla diastasi addominale.
Normalmente, i muscoli retto addominali dovrebbero essere vicini e sostenere la parete addominale. Ma quando i due si allontanano, creando una diastasi addominale, viene a chiamarsi uno spazio “vuoto”, fisicamente visibile, che può variare da pochi millimetri a diversi centimetri.
Sono tre le gradazioni su cui si è soliti classificare la diastasi addominale in base alle sue dimensioni:
- grado lieve, quando è inferiore a 3 centimetri;
- grado moderato, se le sue misure sono comprese tra i 3 e i 5 centimetri;
- grado severo, quando la diastasi è maggiore a 5 centimetri.
Cause
La diastasi addominale si manifesta specialmente nelle donne, in seguito alla gestazione di mediamente 9 mesi e il parto. In questo caso, l’utero che si espande durante la gravidanza provoca lo stiramento del muscolo retto addominale. Con il tempo e la continua pressione in corrispondenza della linea alba, i due muscoli retto addominali si separano.
Oltre alle donne, anche i neonati sono tra i soggetti che più possono presentare questa problematica. In questo caso la diastasi addominale è dovuta ad un limitato o scorretto sviluppo del muscolo retto addominale.
Tuttavia non dobbiamo dimenticare i fattori di rischio:
- Gravidanza gemellare;
- Peso corporeo del feto alto;
- Gravidanze passate;
- Età superiore ai 35 anni.
Sintomi della Diastasi Addominale: come riconoscerla
Dopo aver capito cos’è la diastasi addominale e quali sono le cause, esaminiamo le modalità in cui si palesa.
La principale è, indubbiamente, la protuberanza addominale. Un rigonfiamento visibile in corrispondenza dell’addome e della linea alba, che può verificarsi al di sopra o al di sotto dell’ombelico. Durante le prime fasi di gestazione potrebbe sembrare solo strato di pelle in eccesso; verso la fine della gravidanza e dopo il parto, appare proprio come una sporgenza.
Nei neonati, invece, la protuberanza è facilmente visibile, specie quando cercano di mettersi seduti. In questa specifica circostanza, possono anche verificarsi spiacevoli complicanze, date dallo sviluppo di un’ernia ventrale o ombelicale. Queste ultime sono soprattutto vomito, dolore e arrossamento addominale.
Oltre a ciò, ad accompagnare la manifestazione fisica, potrebbero insorgere ulteriori sintomatologie. Tra queste:
- Dolore lombare;
- Incontinenza urinaria;
- Costipazione;
- Fastidio e/o dolore durante i rapporti sessuali;
- Sensazione di gonfiore;
- Dolore nel sollevamento di pesi;
- Postura scorretta.
Diagnosi della Diastasi Addominale
Solitamente è possibile diagnosticare la diastasi addominale attraverso un normale esame obiettivo. Pertanto il medico che si occuperà della diagnosi, effettuerà una serie di manovre per accertare o meno la presenza della “lacuna” addominale. Nel caso vi fossero ulteriori anomalie, si provvede all’esecuzione di un’ecografia.
Trattamento
La diastasi addominale nella donna, generalmente, si risolve spontaneamente con il tempo. Ovvio che sarà necessario evitare movimenti bruschi e pesi, così da velocizzare il ritorno alla normale formazione dei muscoli retto addominali.
Lo stesso vale per il neonato, a meno che non insorgano complicanze per cui potrebbe essere necessario intervenire con un’operazione chirurgica.
In ogni caso la fisioterapia ricopre un ruolo fondamentale. Infatti esercizi fisioterapici mirati possono aiutare notevolmente la donna che presenta questo problema. I fisioterapisti possono sviluppare programmi riabilitativi volti a rafforzare i muscoli addominali e ridurne progressivamente la separazione.
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