Può capitare ad ognuno di noi, prima o poi, di subire una frattura ossea a causa di eventi traumatici. Si tratta di un trauma importante, del quale dobbiamo prenderci cura in modo tempestivo. In questo articolo descriveremo brevemente cosa intendiamo con frattura ossea, i vari tipi di fratture ossee che possiamo distinguere e come curare le fratture.
Cosa sono le fratture ossee
Il termine frattura si riferisce ad una interruzione di continuità di un segmento scheletrico, cartilagineo o osseo. Inoltre, utilizziamo il termine “rima di frattura” per indicare il punto esatto in cui si manifesta l’interruzione del segmento scheletrico ed il termine “focolaio di frattura” per riferisci alla zona che sta intorno alla rima di frattura.
Quando ci riferiamo a fratture esposte, ci riferiamo invece a fratture che si verificano quando l’osso fratturato entra a contatto con l’esterno e sono, di conseguenza, soggette al rischio di infezioni per contaminazione batterica.
Possiamo distinguere diversi tipi di fratture ossee in base al meccanismo attraverso la frattura ha origine:
- Per compressione: in questo caso, durante il trauma che darà poi origine alla frattura, il tessuto spugnoso rimane schiacciato tra il cavo articolare e la diafisi;
- Per flessione: il trauma all’origine della frattura modifica la normale curvatura dell’osso fino a raggiungere la rottura dello stesso;
- Per strappamento: la trazione brusca sullo scheletro di un legamento o di un tendine provoca questo tipo di frattura.
- Per torsione.
Possiamo distinguere diversi tipi di fratture in base alla loro eziologia:
- Fratture da durata o da fatica: questo tipo di fratture si formano a seguito di molteplici e ripetuti microtraumi che nel tempo affliggono uno stesso osso inizialmente sano. Un esempio eclatante di fratture da fatica è rappresentato nei maratoneti, i quali spesso soffrono di fratture delle ossa metatarsali;
- Fratture traumatiche: queste si sviluppano nel momento in cui un singolo trauma è in grado di dare origine ad un’interruzione di un segmento scheletrico precedentemente sano;
- Fratture patologiche o fratture in ossa patologiche: queste, invece, si originano quando un lieve trauma, il quale in condizioni normali non riuscirebbe da solo a causare l’interruzione della continuità di un osso, agisce su un osso già colpito da un processo patologico al momento stesso in cui il lieve trauma ha luogo o precedentemente al trauma (ad esempio, quando le fratture avvengono nella stessa zona colpita da tumore).
Le fratture ossee possono anche essere distinte in base al numero di interruzioni della continuità di un segmento scheletrico osseo. In particolare, possiamo distinguere tra fratture unifocali, caratterizzate da una singola interruzione, bifocali, caratterizzate da due interruzioni e pluriframmentate, quando le interruzioni sono molteplici.
Oltre al numero di interruzioni, è da considerare anche la sede scheletrica. Sulla base di questa caratteristica possiamo distinguere una frattura ossea diafisaria, da quella metafisaria ed infine da quella epifisaria.
Infine, le fratture ossee vengono classificate anche in base ad un eventuale spostamento. Considerando questa caratteristica possiamo riconoscere due diversi tipi di fratture ossei:
- Frattura scomposta, la quale si forma quando eventuali frammenti ossei generati dal trauma migrano, ovvero si spostano;
- Frattura composta, la quale, invece, viene originata quando i frammenti ossei non si spostano.
Come curare le fratture ossee?
Le ossa fratturate possono richiedere alcune settimane o addirittura alcuni mesi per guarire.
Nel caso di fratture composte, la terapia maggiormente utilizzata è di tipo conservativo attraverso l’utilizzo di un gesso, mentre nel caso di fratture esposte e/o scomposte, la terapia è solitamente di tipo chirurgico.
In generale, il riposo e l’uso limitato dell’arto soggetto a frattura ossea è la prima indicazione se non il miglior metodo per garantire all’osso fratturato una pronta guarigione. Ci sono però dei trattamenti indicati nel caso in cui si abbia la necessità di ridurre i tempi di guarigione velocizzando il processo di riparazione e guarigione dell’osso.
Ad esempio, l’esercizio fisico può accelerare il processo di guarigione della frattura, migliorare il flusso sanguigno nella zona fratturata e sostenere il processo di ricostruzione del muscolo.
Per questo la Fisioterapia si costituisce come un’ottima alleata dei pazienti che soffrono di una frattura ossea, e lo specifico trattamento fisioterapico può quindi essere scelto in base al tipo di frattura che il paziente presenta. L’Idrokinesiterapia è tra i vari trattamenti fisioterapici indicati per la guarigione di una frattura ossea; si tratta di una terapia che si basa sull’utilizzo dell’acqua per riabilitare i pazienti in modo da sfruttare un ambiente ideale, quale è l’acqua, in cui il paziente può recuperare il movimento dell’arto sede della frattura e velocizzarne il processo di guarigione.
In conclusione, in questo articolo abbiamo visto la grande quantità di tipologie di fratture ossee che possiamo distinguere in base alla loro eziologia, al meccanismo con cui il trauma ha luogo, al numero di interruzione, alla sede scheletrica e ad un eventuale spostamento. In ognuno di questi casi, qualora fosse presente una frattura ossea, la prima cosa da fare è riposare e limitare l’uso dell’arto. Tuttavia, per velocizzare il processo di guarigione della frattura, la fisioterapia corre in aiuto del paziente per soddisfare le sue necessità e garantire un pronto recupero.
Nel nostro centro riabilitativo Idrokinetik proponiamo diversi trattamenti Fisioterapici, tra i quali l’Idrokinesiterapia, il nostro cavallo di battaglia, che possono aiutarti nel caso di frattura ossea. Se soffri di una frattura ossea e vorresti maggiori informazioni sui trattamenti o desideri prenotare un appuntamento, contattaci e saremo felici di rispondere alle tue necessità.