Che si tratti di una patologia presente da tempo, sia che essa sia in una sua fase acuta, il medico che segue il paziente può indicargli come terapia adatta quella che prevede l’utilizzo delle onde d’urto. Queste vengono ampiamente utilizzate in fisioterapia, in medicina dello sport, in campo ortopedico o ma anche per contrastare problematiche dermatologiche.
Qui di seguito rispondiamo alle 6 domande più frequenti sulle onde d’urto, per aiutare a comprendere la loro utilità.
1 – Le onde d’urto sono dolorose?
Assolutamente no: le onde d’urto sono di tipo acustico, e non richiedono alcuno sforzo fisico o di sopportazione del dolore da parte del paziente; ogni seduta può durare circa dai 5 ai 10 minuti, durante i quali è possibile anche modulare l’energia erogata, cambiando anche la zona del trattamento. Le onde acustiche vengono veicolate nel punto preciso da trattare grazie ad un gel, che viene applicato dal fisioterapista quando viene effettuato il trattamento.
2 – Quante sedute massimo si possono subire?
Chiaramente a questa domanda bisogna rispondere con un bel ‘’dipende!’’, proprio perchè ogni problematica è a sè; sta al medico curante decidere il numero di sedute di onde d’urto da fare, anche in relazione ai progressi registrati dal paziente. In media sono sufficienti dalle 3 alle 5 sedute, ma, soprattutto se si tratta di una patologia di lunga data, potrebbe essere necessario fare qualche seduta in più.
3 – Le calcificazioni si rompono con le onde d’urto?
Le calcificazioni possono essere conseguenza di un’infiammazione e di una degenerazione del tessuto – soprattutto legato ai tendini, alle articolazioni o ai legamenti: detto questo, è bene sottolineare che le terapie che sfruttano le onde d’urto non sono finalizzate a rompere le calcificazioni, ma piuttosto a curare le infiammazioni e le degenerazioni che sono causa delle calcificazioni. Con le onde d’urto, quindi, lo scopo è solo quello di agire come antinfiammatorio.
4 – Ho già fatto qualche seduta ma ho ancora male. Devo cambiare terapia?
Il sollievo dal dolore dopo una seduta di onde d’urto, può non essere immediato, proprio perchè esse agiscono in maniera generale stimolando delle parti del corpo. La valutazione dei miglioramenti di un paziente va comunque sempre attentamente valutata insieme al medico curante, in modo che egli possa indicare la giusta direzione: potrà ad esempio prescrivere una tipologia di trattamento completamente diversa, oppure decidere di fare una pausa di qualche giorno tra una seduta e l’altra di onde d’urto, per dare al corpo il tempo di reagire.
5 – Se faccio onde d’urto, potrei non operarmi?
In base al tipo di problematica del paziente, lo specialista può prescrivere qualche seduta di onde d’urto, anche in ottica di evitare un’operazione chirurgica. Non è detto però questo accada: ogni situazione va valutata singolarmente, e vanno capite a fondo le problematiche del paziente. Quindi, anche qui, la risposta è ‘’dipende!’’.
6 – Possono esserci degli effetti collaterali?
Può essere che in seguito ad una seduta di onde d’urto, compaiano nella zona trattata degli ematomi: questo però si verifica solo in pazienti con fragilità capillare; per il resto non vi sono effetti collaterali – ovviamente è sempre opportuno affidarsi ad un medico specializzato, che sappia come modulare la potenza e che non esageri con la durata effettiva del trattamento, rispettando il dolore del paziente.
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